Il merchandising è la tecnica di marketing che utilizza gli ambienti e le modalità con cui sono organizzati, per attrarre i consumatori, stimolare in loro percezioni positive e spingerli ad acquistare.
Attraverso il merchandising è possibile aumentare l’affluenza verso il proprio punto vendita, massimizzare i guadagni, difendersi dalla concorrenza e rendere fedeli i propri clienti.
I negozianti, spesso senza esserne coscienti, sono grandi esperti di merchandising. Essi infatti espongono la merce in modo da valorizzarla, mettono in evidenza i prodotti più nuovi e redditizi e praticano sconti speciali, quando è tempo di svuotare il magazzino; creano con cura l’assortimento per la nuova stagione e scelgono gli articoli facendo attenzione alle tendenze del mercato.
Gli economisti, infatti, definiscono il merchandising come una disciplina “naturale”, cioè un’attività che fin dall’antichità ha sempre fatto parte del bagaglio culturale di chi gestiva un punto vendita. Oggigiorno le cose si sono complicate ed il semplice istinto del negoziante non è più sufficiente. Il mercato è diventato molto competitivo e ogni punto vendita deve difendere la propria identità e la propria capacità di attrarre dalle insidie di altri canali distribuitivi e dalle minacce di settori e consumi concorrenti.
Secondo la disciplina del merchandising, le caratteristiche del punto vendita sono:
Layout attrezzature, cioè l’assetto complessivo del punto vendita e le conseguenti modalità di circolazione dei consumatori al suo interno.
Layout merceologico, cioè la logica di raggruppamento dei prodotti/referenze ed il conseguente stimolo di associazioni di acquisto.
Display, cioè i criteri di sistemazione dei prodotti/referenze nelle diverse porzioni nello spazio di vendita e gli effetti sulla loro visibilità e confrontabilità.
Assegnazione dello spazio, cioè l’ottimizzazione del rendimento lineare dello scaffale (prodotti disposti in orizzontale o in verticale) e la valutazione dell’elasticità delle vendite dei singoli prodotti nello spazio.